Intervista mister De Risi

7 giugno 2017

Al termine della regular season è tempi di bilanci in casa Sant’Egidio che ha conquistato il secondo posto a pari merito con il Benevento, alle spalle della Virtus centrando per la prima volta nella sua breve storia, i play off. Ne parliamo con mister Valentina De Risi che ha guidato, insieme a Giulia Olivieri, questo gruppo.

 

Mister, un giudizio su questa stagione che si avvia alla conclusione.

- Sono orgogliosa del campionato disputato dalla nostra squadra. In questi ultimi giorni ho sentito tanti commenti di persone che non sanno nulla di noi. La sconfitta di Benevento non cambia nulla. Abbiamo conquistato un incredibile secondo posto, mettendoci alle spalle squadre che puntavano alla vittoria del campionato. Adesso nessuno più ricorda i proclami iniziali. Io invece ricordo il nostro obiettivo che era migliorare il 5° posto della scorsa stagione. Ci siamo riuscite abbondantemente.

 

Cosa ha funzionato e cosa no di questa stagione?

- Abbiamo ottenuto il secondo miglior attacco e la seconda miglior difesa. Siamo l’unica squadra imbattuta dalle campionesse regionali con le quali, anzi, siamo in vantaggio negli scontri diretti. Abbiamo conquistato il titolo di capocannoniere con Giulia Olivieri.

Questi sono numeri importanti. La Virtus quest’anno ha meritato la vittoria e non possiamo che complimentarci con loro. A noi è mancato l’approccio ad alcune partite. Ho sempre sostenuto che non siamo pronte per la B e anche la partita con il Benevento l’ha dimostrato. Dobbiamo crescere sotto tutti i punti di vista. Ma, ripeto, sono orgogliosa di questa stagione.

 

Cosa ti senti di dire alle tue ragazze al termine di questo anno che definisci positivo?

- Mi sono già complimentata con loro per quello che hanno dato in campo e fuori. Siamo partite in 18 e abbiamo chiuso il campionato in 21. Non è stato facile visto le distanze che separano le ragazze dal campo. Che c’è tanto da lavorare è chiaro a tutte. Nessuna di loro può considerarsi arrivata. Ma è molto offensivo che si dica che il Sant’Egidio è Giulia Olivieri. Il Sant’Egidio è frutto di una settimana di ritiro e, finora, 138 allenamenti.  E’ frutto di lavoro e sacrificio. Di weekend sul campo invece che godersi il turno di riposo. Giulia è la punta di diamante, la calciatrice più rappresentativa della squadra per la carriera che ha avuto e per ciò che mette in campo ancora oggi. E’ il leader di un gruppo affiatato e di calciatrici vere che non si sono mai tirate indietro.

 

Quali sono i progetti futuri?

- A breve ci sono i play off che, purtroppo, affronteremo con una squadra dimezzata. Giocare a giugno è improponibile. Molte ragazze hanno iniziato a lavorare ed io non posso chiedere loro altri sacrifici. Ora lasciamo spazio a chi può effettivamente mirare alla serie B. Noi non siamo pronte. Il nostro obiettivo è crescere sia a livello societario che, soprattutto, con il settore giovanile. Fin quando non saremo a livello delle squadre top della Campania (Virtus, Napoli Dream Team, Carpisa) che hanno settori giovanili invidiabili a cui fare riferimento, non faremo passi più grandi della gamba. Il nostro progetto è quello di crescere un po’ alla volta con chi avrà la voglia e la pazienza di farlo con noi.

 

Un giudizio sul calcio femminile in Campania anche in virtù del Convegno “Allenare nel calcio femminile” che organizzi per il terzo anno consecutivo.

- Quello che si è appena concluso è stato un campionato lungo e logorante. 4 turni di riposo e 6 fuori classifica è troppo. Non si può giocare ancora fino alla metà di giugno inoltrata. Il calcio femminile regionale vive una fase molto importante. Alcune società hanno intrapreso dei rapporti di collaborazione al fine di apportare miglioramenti al movimento regionale. Io ci credo molto anche se siamo rimaste in poche. La rappresentativa è stata una soddisfazione enorme per chi, come me, ci ha creduto fin dal primo giorno. Le ragazze hanno davvero fatto un’impresa di cui essere orgogliose.

Il convegno è un’altra scommessa che, a fatica, porto avanti ormai da tre anni. Ma non mollo perché penso che la crescita passi attraverso la conoscenza e l’esperienza. Potersi confrontare con allenatrici come Milena Bertolini, Manuela Tesse e quest’anno Betty Bavagnoli, senza dimenticare il presidente Renzo Ulivieri, è un’esperienza che arricchisce notevolmente. 

 

Un'ultima domanda: Valentina De Risi quali sono i tuoi obiettivi?

- Obiettivi a breve scadenza non ne ho. Spero di poter continuare a dare un contributo alla crescita di questo sport che, sono certa, nei prossimi anni avrà la dignità che merita. Con quale ruolo o compito non ne ho la più pallida idea. Quest'anno ho avuto tante occasioni di crescita grazie alle docenze che ho tenuto ai corsi Uefa B nelle ore riservate al calcio femminile. Lo stesso ho fatto all'Università Partenope dove, grazie all'Aiac, ho potuto far conoscere il nostro mondo ai ragazzi della facoltà di Scienze Motorie. Insomma, è stato un anno impegnativo e ricco di soddisfazioni. Quello che verrà non so, ma certo è difficile vedermi lontana dal Sant'egidio.