Sharon Di Martino - Nuovo anno, nuova maglia, sentirsi nel posto giusto
3 agosto 2019Un campionato di crescita
'Un ambiente professionale, un gruppo in cui credere'

Oggi con noi Sharon Di Martino, ala a all'occasione punta del Sant'egidio Femminile, arrivata quest'anno tra le leonesse di mister de Risi.
Sharon, anche tu, come qualche altra nuova arrivata, provieni da una squadra rivale. Sei stata inoltre decisiva, con il goal del pareggio contro il Benevento, che ha permesso al Sant'egidio di staccare il pass per la serie C. Che ambiente hai trovato al tuo arrivo in gialloblu?
Professionale. Credo che questa parola racchiuda al meglio quello che è l’ambiente del Sant’Egidio, in più le ragazze mi hanno accolta come se fossi una loro compagna da molto tempo, per non parlare dello staff che a mio avviso è un gradino sopra la media in Campania.
Quando hai scelto di cambiare casacca e di vestire la maglia gialloblu, ti aspettavi un risultato così importante rispetto agli obiettivi prefissati?
Se devo essere sincera si, ci ho creduto fin da subito in questo gruppo e sapevo che avremmo potuto fare molto bene, e infatti cosi è stato.
Il campionato nazionale vede la presenza di squadre esperte, che militano in questo campionato da molti anni ormai. Alla tua prima esperienza a livello nazionale, hai trovato difficoltà ad adattarti ai nuovi ritmi?
Le difficoltà fanno parte del gioco, l’importante è superarle al meglio. Io in particolar modo ho avuto difficoltà a livello fisico non avendo mai avuto una preparazione fisica adatta, ma con l’aiuto di mister e compagne sono riuscita ad entrare nei ritmi richiesti da questo campionato.
Ci racconti il tuo primo goal con la maglia del Sant'egidio e quali emozioni hai provato?
Sant’Egidio - Ludos, secondo turno di coppa Italia, dopo soli due tocchi arriva un pallone in profondità che finalizzo portando il risultato sull’1-0. Ricordo l’abbraccio delle mie compagne e soprattutto quella sensazione che mi ha fatto capire di essere nel posto giusto e da li in avanti è stato un crescendo.
L'Ajax ha introdotto la parità contrattuale tra uomini e donne. Il Milan è la prima squadra a pagare i contributi alle donne. Qualcosa inizia a muoversi, il movimento cresce. Come vedi il calcio femminile tra qualche anno?
Sicuramente credo che al Milan si aggiungeranno altre realtà e in più quest’anno grazie a delle ragazze straordinarie che hanno portato in alto il nome dell’Italia ai mondiali di Francia, l’interesse mediatico è cresciuto e continuerà a farlo. Quindi tra qualche anno immagino una realtà vera e propria con un grande seguito e non solo un piccolo mondo che va avanti da solo.
Con il Mondiale tantissime persone si sono avvicinate al calcio femminile, ma spesso, soprattutto sui social, si leggono ancora commenti poco rispettosi verso le donne che praticano questo sport. Cosa diresti a chi dice che il calcio è un sport solo al maschile?
L’ignoranza a volte la fa da padrona. Purtroppo questo è soltanto uno dei tanti stereotipi esistenti, il calcio è uno sport di gruppo in cui c’è aggregazione, spirito di sacrificio, tanti stimoli, crescita calcistica ma soprattutto umana, emozioni, una lista infinita di cose che un uomo così come una donna puó affrontare. Il calcio vero è quello che unisce, non quello che fa distinzioni.